L'INTERVENTO DEL SERT NELL'AMBITO PENITENZIARIO MINORILE

di Cristina Giugni, Irene Puppo, Laura Guerrini (SERT 2 Firenze)

 

La storia

Nell'ottobre 2000 è stato stipulato un protocollo operativo per l'intervento integrato nella prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendenze nell'ambito penitenziario minorile.

In merito a quanto previsto dal T.U. 309/90 e , per ciò che riguardava l'attuazione della riforma della sanità penitenziaria, sulla base di quanto disposto dal D.L. 230/99, dalla circolare interministeriale n.AA.013820 del 26/12/99 e dalla circolare n.2019/00 della Direzione Centrale per la Giustizia Minorile , è stato definito il trasferimento alle AUSL delle funzioni sanitarie relative all'assistenza ai detenuti tossicodipendenti, anche per il settore minorile , a partire dal 1/1/00.

La normativa in oggetto prevedeva inoltre che il personale sanitario (medici, psicologi, infermieri) operante nei servizi minorili ( Istituto Penale Minorile - IPM ; Centro di Prima Accoglienza - CPA ;Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni - USSM ; Centro per la Giustizia Minorile - CGM) che svolgeva funzioni di prevenzione e assistenza a tossicodipendenti , fosse posto, limitatamente all'esercizio di queste funzioni, alle dipendenze funzionali del Servizio Sanitario Nazionale - SSN.

Si rendeva pertanto necessario definire il modello organizzativo di coordinamento e attuazione delle attività socio - sanitarie integrate da attuarsi tra il Dipartimento Dipendenze dell'AUSL 10 e i servizi minorili, attraverso un protocollo operativo concordato che regolasse la collaborazione tra gli Enti in oggetto.

A tale fine , in accordo tra la Direzione del Centro per la Giustizia Minorile di Firenze e la Direzione del Dipartimento Dipendenze AUSL 10 di Firenze, competente territorialmente per i servizi minorili, è stata formalizzata la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro, che ha definito, dopo una analisi dei bisogni e tenuto conto delle specificità del settore, il progetto per il settore minorile.

 

Modello organizzativo

Il modello organizzativo adottato dal Dipartimento Dipendenze AUSL 10 si configura come coordinamento dipartimentale delle attività di prevenzione cura e riabilitazione presso le strutture penitenziarie dell'area territoriale di competenza dell'AUSL 10. L'area urbana fiorentina è caratterizzata infatti dalla presenza sul territorio di quattro Istituti penitenziari :

  • Nuovo Complesso Penitenziario di Sollicciano.
  • Casa Circondariale maschile a custodia attenuata “ M.Gozzini “.
  • Casa Circondariale per detenuti semiliberi “ S.Teresa “.
  • Istituto Penale minorile e altri servizi minorili (CPA- USSM - CGM)

Il Dipartimento, attraverso il SER.T. penitenziario, svolge attività specialistica e orienta il proprio intervento di conseguenza, favorendo il raccordo operativo con i SER.T. territoriali, che mantengono la competenza e la titolarità dei progetti terapeutici per i detenuti adulti e minori, e collaborando con il servizio sociosanitario penitenziario per l'attuazione degli interventi .

Il SER.T. penitenziario è costituito da una equipe multidisciplinare, integrata funzionalmente nell'organico del SER.T. 2 FI e diretta dallo stesso Responsabile.

L'articolazione del modello organizzativo per l'area minorile deve tenere conto di alcune specificità , tra le quali :

  • la particolare condizione in cui si viene a trovare l'utenza, in larga parte non detenuta ;
  • l'organizzazione integrata d'intervento che coinvolge tutti i servizi minorili che seguono il minore nelle diverse fasi del suo percorso penale;
  • la tipologia di provvedimenti che possono essere adottati dall'autorità giudiziaria minorile nel percorso penale.

Ulteriori elementi che debbono caratterizzare la progettualità d'intervento nell'area minorile sono:

la necessaria globalità e continuità degli interventi e la diversa connotazione del fenomeno di uso e abuso di sostanze e della tossicodipendenza in età evolutiva. I più recenti dati socio epidemiologici registrano un significativo aumento di “nuove dipendenze” e nuove modalità di assunzione con la tendenza prevalentemente alla poliassunzione di sostanze psicotrope. Tali aspetti pongono significative questioni metodologiche nell'intervento con l'utenza più giovane, che tende a non riconoscersi come “tossicodipendente”, identificando tale condizione prevalentemente con la dipendenza da oppiacei.

Inoltre va comunque considerato che, trattandosi di minori, l'intervento del SER.T., non legato a stato di necessità, dovrà avvenire previo consenso dell'esercente la potestà.

Si prevede quindi uno specifico intervento, definito in collaborazione con il SER.T. di competenza territoriale sulla base della residenza del minore, finalizzato a favorire il riconoscimento di una eventuale forma di dipendenza da sostanze psicotrope, e in grado di cogliere il complesso legame tra crisi evolutiva dell'adolescente, uso di sostanze psicotrope e devianza.

Relativamente al minore con procedimento penale in corso e quindi affidato ai servizi minorili, un criterio organizzativo necessario è anche il raccordo e l'integrazione del progetto terapeutico, multimodale e personalizzato, definito dal SER.T. territoriale con la collaborazione del SER.T. penitenziario, con quello dei servizi minorili, per la realizzazione di un percorso individuale di crescita.

 

Organizzazione degli interventi dell'area sanitaria e socio-riabilitativa.

Area medica

L'elaborazione, l'attuazione e la verifica dei programmi farmacologici per la cura delle tossicodipendenze (sia eventualmente già avviati da SER.T. territoriali sia definiti dal SER.T. penitenziario durante la permanenza del minore al CPA e all'IPM) è coordinata e gestita dal SER.T. penitenziario, in collaborazione con il servizio sanitario minorile. Gli interventi diagnostici e farmacologici con l ‘eventuale utilizzo di farmaci sostitutivi sono attuati sulla base di quanto previsto dagli specifici protocolli sanitari di trattamento per le tossicodipendenze in ambito penitenziario, recentemente elaborati dal gruppo di lavoro “Tossicodipendenze e carcere” della Regione Toscana. Nell'area minorile le terapie farmacologiche prevedono prioritariamente l'utilizzo di farmaci sintomatici, e solo nei casi in cui emergano ben identificate necessità farmaco-terapeutiche sarà previsto l'utilizzo di farmaci sostitutivi,,anche per terapie di detossicazione programmata a scalare, nei casi in cui sia possibile la prosecuzione della terapia presso il SER.T. territoriale competente per residenza.

Area psicologica

Gli interventi diagnostici e di sostegno psicologici sono coordinati e gestiti dal SER.T. penitenziario in collaborazione con il servizio di psicologia delle strutture minorili. Si prevede inoltre un graduale sviluppo di specifici protocolli diagnostici e terapeutici integrati per l' area penitenziaria minorile.

Area socio - riabilitativa

Per ciò che riguarda la definizione e attuazione di programmi socio - riabilitativi, il criterio organizzativo di riferimento è quello del raccordo operativo e della gestione concordata con i SER.T. di competenza territoriale sulla base della residenza del minore.

Dopo la segnalazione al SER.T. territoriale di competenza della richiesta di intervento fatta al SER.T. penitenziario, dell'eventuale accertamento diagnostico e dell' avvio o prosecuzione di terapie con farmaci sintomatici o sostitutivi, la gestione organizzativa si articola nelle seguenti modalità:

- per minori tossicodipendenti detenuti residenti nell'ambito territoriale di competenza dell'AUSL 10 di Firenze, il SER.T. penitenziario provvede al raccordo operativo per la definizione o prosecuzione dei programmi riabilitativi, con la collaborazione diretta dei SER.T. territorialmente competenti.

- per minori tossicodipendenti detenuti residenti in altre AUSL, previo accordo con i SER.T. competenti, il SER.T. penitenziario definisce e provvede all'attuazione del percorso socio -riabilitativo integrato con l'intervento dei servizi minorili .

Formazione permanente integrata , programmi di ricerca finalizzata e di prevenzione / riabilitazione.

E' stato attuato un progetto di prevenzione delle tossicodipendenze in ambito penitenziario minorile, il progetto Aladino, con laboratori di sensibilizzazione sul problema delle dipendenze rivolti ai detenuti dell'IPM e con seminari di formazione e aggiornamento comuni per gli operatori di tutti i servizi giudiziari minorili regionali.

L'attività di prevenzione/informazione è proseguita con gruppi periodici di educazione alla salute rivolti a tutti i detenuti dell'IPM al fine di favorire una riflessione allargata su: uso e abuso di sostanze, comportamenti a rischio, devianza, disagio.

DATI

Tenendo conto di un primo periodo di conoscenza e integrazione fra servizi con un avvio graduale della collaborazione e un periodo successivo di lavori di ristrutturazione che hanno comportato una riduzione dei minori ristretti in Istituto, si può considerare l'inizio dell'attività “a regime” nel 2004.

L'attività del Ser.T. nell'anno 2004 e prima metà del 2005 si può così quantificare:

•  Gruppi prevenzione: 45 soggetti, di cui 37 extracomunitari, 8 italiani

•  Presa in carico anno 2004: 27 soggetti, di cui 18 extracomunitari, 9 italiani

•  Presa in carico gennaio/giugno 2005: 28 soggetti, di cui 17 extracomunitari,11 italiani

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