Youth in Action’. La città ritrovata con i ragazzi

Percorsi di accesso della cittadinanza al complesso del carcere minorile di via Orti Oricellari

La costruzione di un percorso di coinvolgimento dei giovani detenuti, dell’Istituto Penale Minorile di Firenze al fine di favorire attraverso la pratica dei diritti di cittadinanza l’incontro con la Città di Firenze.

La città ritrovata con i ragazzi
Percorsi di accesso della cittadinanza al complesso del carcere minorile di via Orti Oricellari

Il progetto, promosso dalla Fondazione Giovanni Michelucci e finanziato nell’ambito del programma europeo ‘Youth in Action’ all’interno della DG Education and Culture, è indirizzato ai giovani ristretti presso l’Istituto Penale Minorile ‘Meucci’ di Firenze ed è realizzato in collaborazione con quest’ultimo, il Centro di Giustizia Minorile della Toscana e dell’Umbria e la Provincia di Firenze (assessorato Politiche Sociali, Sicurezza, Politiche della Legalità).
L’iniziativa punta a costruire, mediante l’attiva partecipazione dei giovani detenuti, alcune attività che favoriscano la pratica dei diritti di cittadinanza da parte dei ragazzi e l’incontro tra la Città di Firenze e l’Istituto Penale Minorile, posto all’interno di una struttura storica di particolare pregio sita nel centro urbano. Tutte le iniziative avranno come luogo privilegiato di azione l’istituto penitenziario ma in una continuità di rapporto con il contesto urbano.
Il progetto intende creare le condizioni affinchè la struttura carceraria si apra – attraverso iniziative progettate, realizzate e guidate dai ragazzi detenuti – alla cittadinanza, favorendo così un nuovo rapporto di conoscenza, forme di collaborazione reciproca, il superamento degli stereotipi che sovente rendono faticosa la relazione tra la piccola comunità interna e la comunità esterna.
Il progetto, partito all’inizio del novembre 2011, avrà la durata di un anno. I ragazzi coinvolti progetteranno e realizzeranno, mediante l’accompagnamento di operatori della Fondazione Michelucci, un percorso di visita alla struttura detentiva aperto alla cittadinanza che prevede: la fruizione delle aree storico-artistiche (chiesa barocca, chiostro e salone storico); l’allestimento e l’esposizione di una mostra fotografica sulla detenzione minorile a Firenze; l’accoglienza dei visitatori; la presentazione delle opere artistico-artigianali realizzate dai giovani detenuti.
Le attività verranno condotte secondo metodi di condivisione delle azioni e di responsabilizzazione che vedono ciascun giovane impegnato attivamente nelle fasi di progettazione, formazione, ricerca storico-artistica, programmazione dei percorsi di visita, gestione, accoglienza della cittadinanza esterna e guida dei percorsi interni di visita.

Un laboratorio urbano

La duplice finalità del progetto è indicata dal titolo La città ritrovata con i ragazzi. e Percorsi di accesso della cittadinanza al complesso dell’Istituto penale minorile di via Orti Oricellari di Firenze.
All’interno dell’Istituto la Fondazione ha attivato un laboratorio urbano interno-esterno che opera con i ragazzi ricercando tutti i necessari raccordi con le attività scolastiche e formative e con i laboratori artigianali già presenti. A tal proposito nei mesi di novembre e dicembre 2011 sono stati realizzati vari incontri con gli operatori interni, al fine di condividere il senso e la metodologia del progetto. Contestualmente ha preso avvio la relazione con i ragazzi coinvolti e la loro progressiva partecipazione alle diverse fasi del progetto.
Una traccia di lavoro è costituita dalla ricostruzione dell’itinerario storico-urbano con la descrizione dei luoghi e dei contesti di reclusione minorile nella storia della città di Firenze.
Con questo piano di ricerca si intrecceranno tutte le collaborazioni disponibili che svilupperanno quei temi e quelle parti di progetto che saranno ritenute più confacenti alle diverse specificità operative nel quadro di una metodologia trasversale e interdisciplinare.
Col Tribunale dei minori, che sarà pienamente informato dei contenuti e delle modalità di attuazione del progetto, saranno studiate le forme più opportune di partecipazione dei ragazzi alle visite esterne e agli incontri propedeutici ad un rapporto con la città, a diversi tra loro sconosciuta anche fisicamente o percepita attraverso il rapporto, intriso di reciproche diffidenze, con i fronti abitati prospicienti l’Istituto. Questo rapporto di internità separata nel cuore della città storicizzata, questa percezione di essere vicini/lontani nella città complesso costituirà uno dei temi principali di lavoro.
La sede attuale dell’Istituto sarà oggetto di una narrazione articolata che ripercorrerà le trasformazioni del complesso di San Martino alla Scala dalle sue origini di ‘Spedale’, al successivo ruolo conventuale, alla storia recente di Casa di Correzione e Riformatorio, fino all’attuale destinazione di Istituto penale per i minori ‘Gian Paolo Meucci’.
I ragazzi saranno, dunque, compartecipi della costruzione di questo racconto che sarà illustrato in varia forma nel percorso di apertura alla città che consentirà la visita guidata di alcuni spazi interni al complesso dell’IPM tra cui la Chiesa barocca, il chiostro, la sala dal soffitto ligneo.
I ragazzi verranno coinvolti in tutti gli aspetti di ideazione della giornata di apertura alla città, che comprenderà anche gli aspetti di concreta preparazione del luogo e dei materiali espositivi che saranno in mostra, esito del laboratorio urbano attivato nell’ambito del progetto.

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