L’autoproduzione edilizia come risposta all’esclusione abitativa; un confronto a livello europeo.

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B.E.S.T. “Best practices in European Self-build Training’

Un confronto internazionale sui temi del social housing con la partecipazione della Fondazione Michelucci, di amministratori italiani, di ‘University of Derby’ (UK) e di ‘Habitat&Participation’ (BE).

L’autoproduzione edilizia come risposta all’esclusione abitativa un confronto a livello europeo.

Questo il tema del Seminario che si è tenuto il giorno 14 novembre 2012 presso la sede della Fondazione Michelucci e che ha visto la partecipazione oltre alla presenza di amministratori italiani, di ‘University of Derby’ (UK) e di ‘Habitat&Participation’ (BE).

Il Seminario si svolto all’interno di B.E.S.T. ‘Best practices in European Self-build Training’ un progetto europeo sull’asse Leonardo (LLP), che la Fondazione Michelucci sta realizzando in collaborazione con i partner inglesi e belgi sopracitati e il cui obiettivo è quello di offrire una opportunità di scambio di esperienze e di competenze fra organismi che operano a livello europeo nel campo dell’educazione permanente degli adulti, della formazione professionale e della promozione di percorsi lavorativi, con particolare riferimento a un campo specifico: quello del selfbuild associato.

Il Seminario la cui conduzione è stata gestita dalla Fondazione Michelucci è stato introdotto da una relazione che partendo dagli esiti delle esperienze di autocostruzione in Italia dagli anni Ottanta ad ora ha affrontato il tema delle competenze e della formazione all’interno dei processi relativi all’autoproduzione edilizia
Pascale Thys coordinatrice di ‘Habitat& Participation’ ha portato il suo contributo dal titolo ‘L’autoconstruction : des définitions des besoins pour initier une dynamique en Région Wallonne’, condividendo una serie di considerazioni sulla capacità dell’autocostruzione nel dare risposte al bisogno abitativo nella realtà belga, evidenziandone criticità e opportunità; Alain De Moffarts dell’associazione ‘Quelque chose à faire’ e Lucie André della ‘Société de Logement Wallonie’ che hanno esposto un progetto di ‘habitat durable’ realizzato in autocostruzione assistita di quattro edifici unifamiliari in legno, paglia e terra, con il sostegno e la collaborazione del gestore dell’edilizia pubblica wallona. Il contributo belga è stato poi integrato dall’esposizione di alcune buone pratiche italiane nel campo dell’autocostruzione, in particolare sono stati esposti dall’assessore Fortunata Dini di San Giuliano Terme alcuni interventi di social housing in corso riguardanti il recupero di una struttura occupata attraverso il coinvolgimento dei sui residenti e la partecipazione al Bando della Regione Toscana ‘Misura E’ (vedi allegato) con un intervento di autorecupero di un edificio storico localizzato nel centro storico destinato al cohousing per giovani coppie e di anziani e il recupero degli annessi attraverso l’autocostruzione con tecniche di bioarchitetura


Allegati:
social-housing-bando.pdf


Link esterni:
www.derby.ac.uk/
www.habitat-participation.be/

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