Silvano D'Alto interviene durante l'incontro dedicato al libro BRUNELLESCHI MAGO di Giovanni Michelucci, con Corrado Marcetti e Marco Zannoni, 28 maggio 2016 presso la Fondazione Giovanni Michelucci a Fiesole

Ci ha lasciato Silvano D’Alto, architetto e sociologo, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Michelucci

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Venerdì 1° maggio 2020, ci ha lasciato a 82 anni, dopo una lunga malattia, Silvano D’Alto, uno dei più autorevoli membri del Comitato Scientifico della Fondazione Michelucci, che sin dagli anni Settanta ha condiviso un appassionato legame ideale e di amicizia con Giovanni Michelucci.

Lo annunciano con dolore i colleghi del Comitato Scientifico, il Consiglio di Amministrazione con il Vicepresidente e il gruppo di lavoro della Fondazione.

Architetto e docente di Sociologia ambientale all’Università di Pisa, era una persona dolcissima e rigorosissima; uno spirito libero, profondo e acuto, che in Michelucci aveva trovato un riferimento costante per il suo lavoro di architetto e docente.

La sua sensibilità, così come la generosità intellettuale e umana, sono state un dono prezioso per tutti noi che abbiamo potuto collaborarci in tante occasioni.

Silvano D'Alto interviene durante l'incontro dedicato al libro BRUNELLESCHI MAGO di Giovanni Michelucci, con Corrado Marcetti e Marco Zannoni, 28 maggio 2016 presso la Fondazione Giovanni Michelucci a Fiesole
Silvano D’Alto con Corrado Marcetti e l’attore Marco Zannoni durante il suo intervento all’incontro “Le Parole di Michelucci: BRUNELLESCHI MAGO” il 27 maggio 2016 presso la Fondazione Giovanni Michelucci a Fiesole.

Dovremmo chiederci, come primo pensiero, se esiste una relazione per così dire genetica, di reciproca fertilizzazione, tra lo spazio e la pace: chiederci cioè se questi due fattori non siano per loro natura destinati a incontrarsi e scontrasi nel mondo «come due avversari che contendono per l’uomo – prendo a prestito Hannah Arendt di Tra passato e futuro – in un gioco di forze che l’uomo non può dominare, ma solo cercare di comprendere». Uno stesso spazio può essere teatro di pace o di guerra, di accettazione o di rifiuto, di dominio o di sottomissione. E gli spazi sono diversi. Ma sempre uno spazio (ricchezza della vita in tutti i suoi generi: viventi e non viventi, forme, colori, atmosfere, luce, clima e ogni fattore generatore di vita) richiede la pace per acquistare i suoi colori e la vita che gli è propria, con i suoi valori e dolori vorremmo dire, perché la pace non nasconde ma crea la«verità» e la bellezza dello spazio. []

Con queste parole iniziava il suo ultimo articolo su La Nuova Città n.7/IX, 2018 – Perché si è rotta la città? dal titolo “Lo Spazio e la Pace”, due temi su cui ha costantemente indagato mettendo l’uomo al centro del suo lavoro di ricerca e di progetto.

Silvano D'Alto interviene all'incontro "Città del dialogo e città in guerra" presso il centro documentazione Giovanni Michelucci a Pistoia, nell'ambito della rassegna pistoiese "Leggere la Città 2016"
Silvano D’Alto interviene all’incontro “Città del dialogo e città in guerra” presso il centro documentazione Giovanni Michelucci a Pistoia, nell’ambito della rassegna “Leggere la Città 2016”
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