Non disegnata ma modellata: Il rilievo della chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci

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Il professore Alessandro Merlo ha pubblicato l’esito di un progetto di ricerca sulla Chiesa dell’Autostrada condotto dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze nel volume Non disegnata ma modellata: Il rilievo della chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci edito da didapress (aprile 2020).

La Fondazione Michelucci ha patrocinato la pubblicazione inserendola anche nel programma di iniziative culturali legate al trentennale della scomparsa di Giovanni Michelucci. Il volume fa parte della collana Ricerche di architettura, restauro, paesaggio, design, città e territorio, che ha l’obiettivo di diffondere i risultati della ricerca in architettura, restauro, paesaggio, design, città e territorio, condotta a livello nazionale e internazionale.

Il volume è consultabile su Issuu al link > https://issuu.com/dida-unifi/docs/merlo_libro


Il volume ripercorre la genesi progettuale di uno degli edifici icona del Novecento italiano. Progettata in prossimità del casello di Firenze Nord per commemorare i caduti sul lavoro durante la costruzione dell’autostrada Milano-Napoli e realizzata da Giovanni Michelucci, dal 1961 al 1964, per conto della Società Autostrade s.p.a., la chiesa di San Giovanni Battista è espressione, forse la più elevata, del pensiero del maestro toscano.

Qui prendono forma la sua concezione dello spazio come percorso, della comunità che si fa chiesa, della autenticità legata alla manifestazione sincera dei materiali, della sapienza artigiana come motore del cantiere e, infine della firmitas come elemento a servizio della venustas. Egli stesso trarrà insegnamento da questa opera, che negli aspetti formali e strutturali anticipa alcune soluzioni successive adottate indistintamente in edifici religiosi e civili. Il rilievo digitale della chiesa e l’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Storico della Società Autostrade, in gran parte inediti, hanno permesso all’autore di avanzare alcune ipotesi sulle ragioni della sua forma, in parte debitrici del precedente progetto afdato all’ingegnere Lamberto Stoppa.

Dalla lettura del testo emerge in filigrana il modus operandi di Michelucci. In questo edificio più che in altri egli fa affidamento sul numeroso gruppo di lavoro che opera a suo fianco, costituito da architetti e ingegneri direttamente impiegati presso il suo studio e dai tecnici dell’impresa “Ing. Guido Lambertini” che ha costruito la chiesa; la collaborazione è solo apparentemente paritetica, l’architetto resta pur sempre il deus ex machina mentre gli altri saperi concorrono a dare forma alle sue idee.


Alessandro Merlo, dottore di ricerca e professore associato nel Settore Scientifico Disciplinare ICAR/17, è titolare dei corsi di “Rilievo dell’Architettura” e “Disegno dell’Architettura” presso la Scuola di Architettura di Firenze e del “Laboratorio di Rilievo per il Restauro dell’Architettura” presso l’Università di Nostra Signora del Buon Consiglio in Tirana. È direttore del Master di II livello “Valorizzazione dei Beni Culturali” di UNIFI, del CHMLab (Cultural Heritage Management Lab) e dell’Unità di Ricerca DM_SHS (Documentation and Management of Small Historical Settlements) del DIDA. La sua attività di ricerca, che conduce a livello internazionale, è rivolta al rilevamento e alla lettura della città e delle sue emergenze architettoniche. Dal 2012 al 2018 ha partecipato al progetto di cooperazione internazionale “Proyecto La Blanca”, documentando le antiche città maya del Petén Guatemalteco, e dal 2019 è co-direttore del progetto “Que no baje el telón” finalizzato al restauro della Facultad de Arte Teatral della Universidad de las Artes dell’Avana. È membro del collegio del dottorato della Scuola di Architettura di Firenze, socio dell’UID e dell’ISUF International, co-direttore della rivista «U+D», membro del comitato scientico delle riviste «Restauro Archeologico» e «Evolution – journal of life sciences and society», di quello di redazione di «Firenze Architettura» (no al 2015) e della collana “Studi e Documenti di Architettura”.


progetto grafico: didacommunication lab, Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze
Susanna Cerri e Gaia Lavoratti

editore: didapress
Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze
via della Mattonaia, 8 Firenze 50121
© 2020
ISBN 978-88-3338-107-7

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