Percorso di partecipazione e concorso di idee per riqualificare l’area circostante il Carcere di Sollicciano

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Il 18 novembre 2o22 è stato siglato l’accordo tra Comune di Firenze, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e Comune di Scandicci, in collaborazione con Quartiere 4, Garante dei diritti dei detenuti della città di Firenze, Carcere di Sollicciano e Fondazione Giovanni Michelucci per l’attivazione di un percorso partecipativo che si è aggiudicato il finanziamento dell’Autorità regionale per la partecipazione.
L’obiettivo dell’accordo è riqualificare e ridare dignità all’area circostante il carcere di Sollicciano-Gozzini attraverso un percorso di partecipazione e un concorso internazionale di idee per individuare le funzioni urbanistiche da inserire nel nuovo Piano operativo comunale.

Il progetto, sul modello di quanto realizzato per la caserma Lupi di Toscana, è stato presentato dall’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re, con: Andrea Giorgi, vicesindaco del Comune di Scandicci; la prof.ssa Camilla Perrone, responsabile scientifica della ricerca; Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4 della città di Firenze; Eros Cruccolini, Garante dei diritti dei detenuti della città di Firenze; Antonella Tuoni, direttrice del Carcere di Sollicciano; Stefano Di Puccio, consigliere delegato al carcere; Andrea Aleardi, direttore della Fondazione Michelucci e Giuseppe Matulli, presidente dell’associazione Pantagruel.

“L’obiettivo del percorso è quello di rimediare all’errore di aver collocato questo carcere al margine del territorio in un vuoto urbano – ha detto l’assessore Del Re -, dando vita a un recupero in grado di ridare dignità a un’area che necessita di cura e attenzione e di contrastare il processo di periferizzazione e messa ai margini che ha interessato tutta la zona. Lo faremo sul modello che ha già funzionato per l’ex caserma Lupi di Toscana, consentendo di individuare le funzioni migliori per l’area e portando poi a un progetto capace di interpretare al meglio la pianificazione di quella parte di città, in un ruolo di cerniera tra Firenze e Scandicci. Anche in questo caso – ha concluso l’assessore – è necessario un grande progetto di ricucitura, che porteremo avanti a partire dal percorso di partecipazione per il quale abbiamo vinto il bando dell’Autorità garante per la partecipazione e che partirà a dicembre. Nell’ottica della Firenze policentrica, anche questo dovrà diventare un nuovo centro”.

“Si parte con una nuova fase di progettazione urbanistica partecipata – ha detto il presidente Dormentoni – un metodo per noi fondamentale, che ha già contraddistinto piani di recupero come quello dei Lupi di Toscana o progetti di riqualificazione come quelli per piazza dell’Isolotto e piazza Pier Vettori. Un piano di recupero per l’area di Sollicciano potrà portare alla realizzazione di nuove funzioni sociali, ambientali e agricole, culturali, sportive, magari utili anche al lavoro e all’economia, sicuramente utili a cambiare volto a un margine periferico che deve diventare una centralità della città metropolitana. Nelle prossime settimane si avvia un percorso che per il Quartiere 4 sarà appassionante e coinvolgente e potrà disegnare questa area in modo che le strutture carcerarie siano davvero un luogo integrato nella città, un rione che possa accogliere percorsi di inclusione sociale e lavorativa e vedere la presenza di funzioni e spazi pubblici di qualità che fanno comunità”.

Come avvenuto nel 2015 per l’ex caserma Lupi di Toscana, i risultati del percorso di partecipazione saranno la base per definire i contenuti del bando di concorso internazionale di idee e quindi la scheda dell’area di Sollicciano che sarà contenuta nel Poc, con la pianificazione ‘Concorso internazionale di idee per l’individuazione delle funzioni sulla base della partecipazione’.

Obiettivi dell’accordo sono: l’inclusione sociale e partecipazione in contesti marginali di particolare sofferenza urbana; la giustizia spaziale in ambiti urbani caratterizzati dalla presenza di strutture carcerarie, invertendo il processo di periferizzazione e individuando percorsi di valorizzazione economica e territoriale legati alle risorse locali spaziali, agro-economiche, urbanistiche, sociali, urbane; benessere territoriale, salute urbana e conversione ecologica, attraverso la creazione di spazi verdi attrezzati, servizi pubblici, servizi privati di interesse pubblico, spazi di aggregazione e culturali rivolti ai giovani, ma anche ai detenuti e alle loro famiglie ed eventuali residenze sociali rivolte agli operatori delle strutture carcerarie.

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