Crime Repression Costs in Context

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Progetto di ricerca Europeo sui costi delle strategie di controllo della criminalità

Progetto europeo, finanziato all’interno del sesto programma quadro sulla ricerca, in partnership con istituti di ricerca di 9 paesi europei.

La ricerca muove dall’assunto che solo di recente i paesi dell’Unione hanno iniziato a raccogliere dati sul costo della criminalità, ma che esistono anche numerosi problemi metodologici relativamente al calcolo di questi costi. La ricerca evidenzierà gli attuali problemi relativi alla valutazione di questi costi. Non discuterà quindi delle metodologie contabili per la valutazione dei costi delle diverse strategie penali. Per fare questo dovrebbe infatti esserci un accordo su cosa dovrebbero essere considerati costi, e cosa benefici, della adozione di politiche specifiche. A nostro giudizio non c’è però accordo su questo punto nella comunità scientifica europea. Inoltre questo accordo sembra una chimera quando si esaminino le strategie dei vari operatori e dirigenti dei sistemi penitenziari europei. Riteniamo invece che il primo passo per una simile ricerca debba essere la definizione dei diversi paradigmi che improntano le politiche penali, con le loro assunzioni implicite su quali siano le funzioni ed i costi del sistema penitenziario. Secondariamente, è necessario definire le assunzioni implicite che sono alla base delle retoriche politiche e che influenzano l’opinione pubblica. Infine, è fondamentale studiare in dettaglio quale sia la percezione degli operatori con riferimento ai costi ed ai benefici. Questo lavoro di natura epistemologica è preliminare a qualunque riflessione sui costi della repressione penale. La ricerca esaminerà la letteratura esistente, e disegnerà la cornice normativa e sociologica delle politiche penali e penitenziarie europee (azioni 1 e 2). Per fare questo, è previsto anche un lavoro di ricerca empirico-etnografico (azioni 3 e 4) con riferimento ai paesi europei partner del progetto: paesi come l’Italia e la Germania, vecchi membri dell’Unione, nuovi paesi membri, come la Lituania, e paesi candidati all’ingresso, in cui il tema delle riforme penali è di grande rilevanza, come la Turchia. Una particolare attenzione sarà dedicata, in particolare dalla Fondazione Michelucci, alle politiche di prevenzione della recidiva, e ad una ricerca etnografica specifica sulla repressione dei reati legati all’uso di stupefacenti (azione 4).

Sono partner del progetto:
Università degli Studi di Firenze. Italia (coordinatore)
Fondazione Giovanni Michelucci, Italia
Universitaet Bremen, Germania
Law Institute, Lituania
Centro de Investigação e Estudos de Sociologia, Portogallo
Universitat de Barcelona, Spagna
University of Miskolc, Ungheria
Research and Development Centre – Intercollege, Cipro
University of Ankara, Turchia
Center for the Study of Democracy, Bulgaria

AS


Allegati:
_A_progetto_FP6.pdf

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