Grandi effimeri ed apparati urbani ieri e oggi

Print Friendly, PDF & Email

La Fondazione Giovanni Michelucci partecipa al Convegno internazionale di approfondimento, realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e l’Università degli Studi di Firenze, che si terrà giovedì 19 maggio 2016, sul tema: ATTUALITÀ DELL’EFFIMERO URBANO, DAI MEDICI ALLA CITTA’ METROPOLITANA.

Nella ricorrenza dei 450 anni del matrimonio di Francesco de’ Medici con Giovanna d’Austria, l’Accademia delle Arti del Disegno con il Consiglio Regionale della Toscana hanno promosso il convegno e la mostra FIRENZE 1565 DELLA MAGNIFICENZA CIVILE (18 dicembre 2015-31 gennaio 2016) sugli apparati dei festeggiamenti fatti allestire dalla coppia don Vincenzo Borghini-Giorgio Vasari ai giovani artisti della neonata Accademia. Un evento che trasformò la scena della città con una delle imprese effimere più durature nella memoria popolare e nelle principali Corti europee da costituirne il modello di successive iniziative analoghe.

Riprendendo ora tale importante evento con l’apporto del Comune di Firenze per le manifestazioni dell’Estate fiorentina viene promosso il Convegno internazionale di approfondimento, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, che si terrà giovedì 19 maggio 2016, sul tema: ATTUALITÀ DELL’EFFIMERO URBANO, DAI MEDICI ALLA CITTA’ METROPOLITANA, alla luce dei più recenti studi sugli apparati nelle loro molteplici componenti (politica, letteraria, artistica e tecnico-funzionale) con la partecipazione di studiosi e specialisti italiani e stranieri. Una riflessione sul carattere duraturo degli impegnativi esempi di magnificenza civile prodotti a Firenze a partire da Cosimo I, può servire a ispirare di nuovo oggi l’impegno necessario affinché tutte le forze creative delle quali la nostra città dispone si mettano in rete e riescano a produrre iniziative di riqualificazione urbana centrate su nuove funzioni culturali, più che solo su eventi.

Il nuovo incontro è strutturato in due sessioni:

La prima sessione, ATTUALITÀ DELL’EFFIMERO URBANO, DAI MEDICI AD OGGI, è aperta da Marco Dezzi Bardeschi che la coordina (Quell’effettuale effimero, frammento durevole d’utopia), e dai contributi di Maarten van Alderen (Restaurare, ma anche osare: dai guanti alle ruspe); Silvio Balloni (Verso l’effimero della mente: la città dai Macchiaioli all’Arte metafisica); Mauro Cozzi (Fasti medicei e città d’arte contemporanea); il direttore della Fondazione Michelucci, Corrado Marcetti (Oltre il rammendo periferico); Anna Detheridge (L’arte pubblica salverà la città) e Pier Luigi Panza (Dal consenso per l’effimero all’effimero consenso: la città di Cosimo e la Florens postmoderna).

La seconda sessione, FIRENZE-MONDO: PER UNA NUOVA CITTÀ METROPOLITANA, organizzata come una tavola rotonda, coordinata da Gaspare Polizzi, affronta il tema urgente della riqualificazione urbana di Firenze, nel rapporto dialettico tra il suo centro e le periferie, partendo dal modello mediceo, che ha innestato sul compatto tessuto urbano medioevale un’altra Firenze, decisamente moderna. Firenze oggi, come nel Rinascimento, è una “città-mondo”. È divenuta una Capitale Europea con Cosimo I, è una delle città più note e belle del mondo, come testimoniano oggi gli imponenti flussi turistici e l’eco mondiale di ciò che vi accade. Firenze è anche una delle grandi città metropolitane italiane ed europee. Amministratori, politici ed esperti interagiranno intorno ai temi della riqualificazione urbana di Firenze, tra restauro, innovazione e modernità, tenendo conto dei flussi turistici, della attuale disponibilità di grandi spazi vuoti nel centro fiorentino e dell’urgenza di rammendare le periferie (Renzo Piano) per ridare qualità a una nuova condivisa vita collettiva.

Partecipano rappresentanti delle amministrazioni e politici locali e nazionali – Eugenio Giani (presidente del Consiglio Regionale della Toscana), Cristina Giachi (vicesindaca di Firenze), Ornella Grassi (Quartiere 1 Firenze) – con pensatori come Giacomo Marramao (L’Europa delle Nazioni e l’Europa delle città), architetti e studiosi del tessuto urbano come Paolo Ermini, Sergio Risaliti, Tommaso Sacchi e Mariella Zoppi.

A Firenze sono tanti i luoghi che possono riavviare circoli virtuosi di rivitalizzazione urbana. Non si tratta di porre in alternativa passato e contemporaneo, centro artistico e periferie. È necessario – come ha sostenuto il sindaco di Firenze Dario Nardella – ripartire dalle periferie, per rompere quello spazio chiuso e apparentemente immobile descritto dalle mura cittadine. Le Officine Galileo, il Tepidario grande dell’Orticoltura, le Cascine, le ex-Caserme, l’ex-Manifattura Tabacchi sono “luoghi simbolo” per un ripensamento urbanistico che, partendo dalle periferie, rimetta in movimento l’esigenza di una cittadinanza partecipata e responsabile. Come lo sono, nel centro storico, Sant’Orsola, l’ex Palazzo di Giustizia, la scuola Ufficiali dei Carabinieri e le tante piazze (a partire da Piazza dell’Indipendenza, Piazza Santo Spirito, Piazza Santa Croce), che aspirano ad una vitalità sostanziata di cultura e di arte. Gli amministratori presenti e invitati al i impegnano a far sì che i progetti di riqualificazione urbana e metropolitana dell’area fiorentina siano comunicati e discussi con i cittadini delle aree interessate, anche tramite la consulenza di esperti e studiosi del mondo civile e dell’Università.

CONDIVIDI