Caso Luzzi: lettera aperta al Presidente della Regione Toscana

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Dal gruppo di lavoro del Dipartimento di urbanistica di Firenze e della Fondazione Michelucci

Una lettera aperta al Presidente Claudio Martini per chiedere una chiara presa di posizione della Regione Toscana sul futuro del Luzzi, e sul percorso che si intende praticare per perseguirlo.

Nello scorso marzo un gruppo del Dipartimento di urbanistica e della Fondazione Michelucci ha vinto un bando dalla Regione Toscana per lo svolgimento di una ricerca (dal titolo ‘Housing frontline’) sui tema dell’autorecupero e dell’autocostruzione in situazioni di marginalità sociale.
In avvio del nostro lavoro di ricerca, abbiamo concordato con l’assessore alla Ricerca, Università e Casa e con i suoi dirigenti regionali di affrontare, all’interno del più vasto programma, il Luzzi come caso di studio. Abbiamo accettato volentieri perché avevamo seguito le vicende del Luzzi in precedenza come ricercatori o operatori nel sociale. Nei numerosi incontri successivi si è precisato il quadro che poteva rendere utile il nostro lavoro: l’impegno a mantenere il Luzzi nell’area pubblica con attività prevalentemente sociali; l’acquisizione del Luzzi da parte della Regione; la necessità di avviare un processo di partecipazione nel quale tutti gli attori interessati (istituzioni, enti, associazioni, occupanti, abitanti dei territori circostanti) potessero costruire una soluzione condivisa (in applicazione di quel principio di ‘partecipazione come modalità ordinaria di amministrazione e di governo’, che lei ha spesso pubblicamente rivendicato).
Contestualmente, l’assessorato alle Politiche sociali della Regione ha avviato un percorso di sistemazione abitativa di alcune famiglie, che ha dato buoni risultati e che insieme agli spostamenti realizzati dal Movimento di lotta per la casa, ha sensibilmente diminuito (da 350 a circa 200) il numero degli occupanti del Luzzi senza il ricorso ad azioni si sgombero forzato.
Il primo rapporto consegnato alla Regione Toscana dal nostro gruppo di lavoro, che indicava alcune possibilità di trasformazione del Luzzi compatibili con le strutture e il paesaggio, e coerente con la memoria e la storia sociale del Luzzi (che è una storia di solidarietà e di assistenza alle persone deboli e svantaggiate) è stato comunicato dall’Assessore competente alla Giunta regionale, che ne condivideva gli indirizzi.
Il 26 settembre, il giorno dopo che avevamo tenuto presso l’Università (poichè ci è stato di fatto impedito di tenerlo al Luzzi, dove avrebbe avuto un diverso e più alto valore simbolico) si era tenuto un partecipato seminario internazionale sul caso degli spazi dismessi e dei loro usi sociali, il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini, attraverso un comunicato firmato congiuntamente ai Sindaci di Sesto Fiorentino e Vaglia (www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/notiziari/rassegna_stampa/agenzie_stampa/visualizza_asset.html_1502079945.html) derubricava a una semplice ‘presa d’atto’ la comunicazione del nostro documento, sostenendo che nessuna futura destinazione poteva prevedere ‘un utilizzo privilegiato da parte degli occupanti presenti o futuri, in quanto gli occupanti non hanno e non potranno avere alcun diritto all’utilizzo dell’immobile’. Utilizzo privilegiato che nessuno ha mai chiesto o rivendicato.
Abbiamo quindi deciso di indirizzare al Presidente Martini una lettera aperta per chiedere una chiara presa di posizione della Regione Toscana sul futuro del Luzzi, e sul percorso che si intende praticare per perseguirlo.


Allegati:
lettera_Martini_su_Luzzi.pdf

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