Delitti e pena: 250 anni dopo Beccaria. Il fallimento del carcere

Print Friendly, PDF & Email

Firenze, 21-22 novembre 2014. Un convegno sul senso e la funzione della pena carceraria

L’iniziativa è promossa dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Toscana, Franco Corleone, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze e la Fondazione Giovanni Michelucci

Il Convegno, che si terrà presso l’Auditorium di Sant’Apollonia in Via San Gallo, intende riflettere sul senso della pena, sulla funzione dell’istituzione carceraria e su nuove, possibili, prospettive sanzionatorie che riducano il ricorso alla carcerazione.
L’ambizione è quella di costruire una piattaforma capace di guardare lontano e di tracciare una riforma del sistema penale e penitenziario innovativa e credibile. L’attenuazione del sovraffollamento carcerario è certamente un primo, importante, passo, ma non risolve il problema generale ed il Convegno – a due secoli e mezzo dalla pubblicazione dell’opera Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria – vuol richiamare tutti alla responsabilità, in un momento in cui: tardano ad arrivare le nomine del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Garante nazionale; il percorso di superamento degli OPG in Italia appare ancora molto incerto; non è ancora stato introdotto il reato di tortura; molte persone si trovano ancora ristrette dopo la bocciatura della Fini-Giovanardi da parte della Corte costituzionale.

DAL MANIFESTO ‘NO PRISON’

[…] Con l’avvento dell’era moderna, la società occidentale ha ritenuto che la pena privativa della libertà – cioè il carcere – avesse sia la virtù di minimizzare la sofferenza della reazione penale, sia la capacità di intimidire i potenziali violatori dal delinquere, nonché di educare i condannati a non recidivare. […] I dati di questo fallimento sono davanti agli occhi di tutti coloro che intendono il vero senza pregiudizi ideologici: il carcere non solo tradisce la sua mission preventiva, cioè non produce sicurezza dei cittadini nei confronti della criminalità, ma nel suo operare viola sistematicamente i diritti fondamentali. […]


Allegati:
invito_no_prison_web.pdf

CONDIVIDI