Spazi pubblici e poetici dell’abitare

La Fondazione Giovanni Michelucci presenta Spazi pubblici e poetici dell'abitare. Un progetto di ricerca sul Festival Cantieri Culturali Firenze 2021, il volume a cura di Pietro Gaglianò nell'ambito della collana Arti performative e città.

 

Spazi pubblici e poetici dell'abitare.
Un progetto di ricerca sul Festival Cantieri Culturali Firenze 2021

Un gruppo di ricerca sul campo

Da molti anni il dibattito delle arti è attraversato da termini che provengono dal lessico connesso al governo del territorio: spazio pubblico, partecipazione, comunità. La ragione di questo ampliato orizzonte dell’arte verso temi e questioni dell’abitare risiede in parte nella maturazione degli artisti verso un sentire, e quindi un fare, che possa essere più democratico, nella migliore interpretazione di questo termine, e quindi più autenticamente vicino alla vita delle persone che non hanno l’abitudine di frequentare teatri e gallerie d’arte.

Tra i limiti di questo sconfinamento (tacendo qui dei molti meriti) si può riportate un generale scollamento tra speculazione teorica e esperienza pratica, tra parole chiave e reali condizioni operative, tra la progettazione (e le migliori intenzioni che la animano) e una reale indagine del prodursi di questo rinnovato rapporto tra il linguaggio dell’arte e la vita condivisa nelle strade, nei parchi, all’ombra dei tendoni di un mercato.

L’edizione 2021 dei Cantieri Culturali Firenze, che il Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni organizza da anni all’Isolotto, ha proposto uno strumento di ricucitura, uno spazio di dialogo e confronto tessuto lungo i bordi di questo divario. Un Festival dedicato al gesto, al corpo, alla proliferazione di significati realizzato in un quartiere dalla vita densa come il Quartiere Isolotto, rappresenta infatti un’occasione straordinaria per un esercizio di ricerca sul campo, per osservare e analizzare le trame del rapporto che il pubblico intreccia con gli artisti e le opere, che per un tempo non breve condividono i luoghi della loro vita.

Si è così costituito un gruppo di ricercatrici e ricercatori che per tre settimane hanno posto la loro base nel centro ideale della geografia del quartiere, al piano superiore di una legatoria/copisteria, un laboratorio e negozio che ha imposto attraversamenti comuni con chi ci lavora e con i suoi clienti. Da questo quartiere generale le attività del gruppo hanno accompagnato l’intero periodo di residenza degli artisti inclusi nel programma, dall’inizio, con l’arrivo dei primi ospiti, l’insediamento e la preparazione delle strutture temporanee, fino a tutto l’arco di programmazione aperta al pubblico.

La squadra dei ricercatori ha radunato persone con profili professionali provenienti dalla critica militante, dai dance studies, dalla sociologia, dalla ricerca urbanistica e architettonica, con l’obiettivo di creare un confronto dinamico, talvolta beneficamente conflittuale: un forum continuo nato dall’osservazione delle opere, dal dialogo con gli artisti, dall’incontro con gli abitanti. L’esercizio della parola, condivisa, esaminata, scambiata, è stato il medium di questa pratica, estendendosi dal lessico specialistico delle conversazioni interne, con le conversazioni sulle prove e sugli spettacoli, al linguaggio colloquiale negli incontri con i residenti del quartiere.

Un motivo portante di tutta l’attività di ricerca è stata la possibilità, difficilmente esperibile altrimenti, di trascorrere una quantità di tempo estesa, misurabile in ore e ore, a seguire tutte le fasi del processo di creazione, a partire dal primo contatto degli artisti con gli spazi, con le loro risorse, con le inevitabili difficoltà, fino all’elaborazione del progetto e alla sua restituzione nella forma pensata per il pubblico. In questa prospettiva, per il gruppo dei ricercatori, l’abitanza del quartiere (cioè il tempo prolungato trascorso attraversandolo, vivendolo, contraendo delle abitudini con i suoi inquilini e i suoi ritmi), ha creato le condizioni per uno studio approfondito.

Dalla straordinaria ricchezza di esperienze, incontri e visioni, è partito un lavoro di ricerca e approfondimento sui temi legati al dibattito su arte e sfera pubblica, dal confronto assiduo tra i ricercatori e le ricercatrici sono nati i saggi raccolti in questo libro: una successione di analisi che riflette la varietà dei punti di vista di chi li ha composti e che, coralmente, restituisce l’importanza e la vitalità di un modo di progettare l’incontro tra arte e spazio urbano che dovrebbe costituire un modello.

Pietro Gaglianò


Descrizione del prodotto editoriale
Titolo: Spazi pubblici e poetici dell'abitare. Un progetto di ricerca sul Festival Cantieri Culturali Firenze 2021
Curatore: Pietro Gaglianò
Testi: Sandra Burchi, Gloria Calderone, Lorenzo Donati, Elisa Frasson, Pietro Gaglianò, Alessandro Iachino, Francesca Serrazanetti, Delfina Stella, Sabrina Tosi Cambini
Disegni: Virgilio Sieni
Editore: Fondazione Michelucci Press
Data di pubblicazione: 2022
Luogo di pubblicazione: Fiesole
Paese di pubblicazione: Italia
Copyright: Fondazione Michelucci Press, 2022
Lingua: italiano
Formato: Ebook in PDF
Dimensioni: 21×21 cm
Pagine: 108
ISBN: 9788899210342 (edizione digitale)

 

 


Arti performative e città è la collana diretta da Virgilio Sieni e Sabrina Tosi Cambini nata dalla collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci.

La Collana prende origine dal programma Quarto Paesaggio ideato da Virgilio Sieni, e intende promuovere e divulgare testi che affrontino le arti performative in chiave interdisciplinare, facendone emergere le pratiche, narrandone il loro operare e i significati che esse veicolano, ripensando il senso dell'abitare come cura dell'individuo, dell'ambiente e apertura verso nuovi linguaggi.

Particolare attenzione è rivolta alle esperienze che contribuiscono alla trasformazione dei contesti di vita nei quartieri urbani, negli spazi pubblici e nei luoghi all'aperto in un'ottica di agency del cambiamento. La Collana accoglie testi in cui la relazione tra ricerca e pratica artistica è indagata secondo una diversità di metodologie e approcci, stimolando una pluralità di strumenti di analisi: testuali, visivi, documentali.

Comitato Scientifico
Andrea Aleardi, Direttore della Fondazione Giovanni Michelucci
Stefano Baia Curioni, Università Bocconi
Emmanuele Curti, Manager culturale, direttivo de Lo Stato dei Luoghi
Ivan Leopoldo Bargna, Università di Milano Bicocca
Guido Benvenuto, Università di Roma "La Sapienza"
Giorgia Boldrini, Direttrice settore cultura e creatività Comune di Bologna
Massimo Bressan, Fondazione Teatro Metastasio
Stefano Casciu, Direttore regionale Musei della Toscana
Fabrizio Deriu, Università di Teramo
Roberta Gandolfi, Università di Parma
Mariagrazie Portera, Università degli Studi di Firenze
Luca Rimoldi, Università di Milano Bicocca
Alberto Salvadori, Direttore ICA Milano
Maurizio Zanardi, Filosofo, trai i fondatori della casa editrice Cronopio

Comitato di Redazione e Direzione Organizzativa
Delfina Stella, Accademia sull'arte del gesto Virgilio Sieni
Daniela Giuliano, Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
Alessandro Masetti, Fondazione Giovanni Michelucci

Cura grafica ed editoriale
Fondazione Michelucci Press

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